La CELLULITE

COS'E' LA CELLULITE


La "Panniculopatia Edemato-Fibrosclerotica" (P.E.F.) o cellulite
PREMESSA
E' un inestetismo estremamente diffuso, un flagello che colpisce democraticamente lo strato ipodermico di modelle e adolescenti, mature signore e atletiche sportive, perfino quelle più attente alla propria linea e al proprio benessere. Ormai la cellulite, associata o meno ad una adiposità localizzata, compare prima dei 18 anni. E’causata da modificazioni metaboliche e del microcircolo con grave ritenzione idrica dei tessuti connettivali. Gli adipociti dell'ipoderma sono intrappolati in una palude circolatoria e in un reticolo fibroso alterato e finiscono per aumentare di volume. Nel tempo aderiscono tra loro a formare piccoli noduli sclerotici, che creano sulla pelle i segni evidenti della cellulite: cedimento cutaneo, struttura micro o macro nodulare, pelle a buccia d’arancia e perdita di tonicità. Ogni volta che si instaura un rallentamento del circolo venoso linfatico, la trama cellulare (vedi adiposità localizzata) si altera e comprime i fragili capillari sanguigni che iniziano a trasudare plasma dalle loro pareti, divenute porose.
Il plasma si infiltra e con il tempo provoca un' infiammazione fibrotica del tessuto adiposo dell’ipoderma: l’edema fibrotico peggiora ancora di più la situazione e il drenaggio dei liquidi in eccesso diventa impossibile. Nasce un circolo vizioso che si autoalimenta fino a produrre presto un processo degenerativo fibro-sclerotico del tessuto sottocutaneo.
Nelle possibili numerose cause vanno distinti i Fattori Primitivi da quelli Secondari:
Fattori Primitivi Comprendono il sesso, la razza e la familiarità. Nella donna gli ormoni femminili (estrogeni) favoriscono il deposito di grasso e la ritenzione di liquidi nel tessuto sottocutaneo specie nelle regioni vicine ai genitali (cosce, glutei, ginocchia caviglie e meno sull' addome). Con l'adolescenza scoppia spesso una vera e propria tempesta ormonale che già forma i primi cenni di cellulite nella zona pantaloncino. Inoltre vi sono predisposizioni genetiche che conferiscono una maggiore sensibilità agli effetti ormonali e una più marcata fragilità capillare. Sono evidenti inoltre le vistose differenze tra razze nell’insorgenza della cellulite.
Fattori Secondari legati alle abitudini di vita e ad eventi sfortunati:
1. cattiva alimentazione, disordinata, ipercalorica e ricca di grassi e sale (provoca adiposità localizzata e ritenzione dei liquidi)
2. vita sedentaria o una rapida perdita di peso (svuota il tessuto muscolare e peggiora la visibilità della cellulite).
3. errata postura, stando molte ore seduti o con le gambe accavallate (crea una inevitabile compressione dei vasi e rallentamento circolatorio); stare fermi a lungo in piedi o seduti (si forma un ristagno negli arti inferiori, con stasi circolatoria); deficit dell'appoggio plantare non risolto (piede piatto, piede cavo, ecc.).
4. abbigliamento troppo aderente che causa una compressione anomala dei vasi e quindi stasi.
5. scarpe troppo strette o con tacco troppo alto o troppo basso (impediscono il corretto funzionamento della "pompa venosa” della pianta dei piedi che ad ogni passo imprime una spinta verso l'alto al sangue, evitando il ristagno).
6. scarpe troppo pesanti all’inizio della stagione calda (possono creare una temperatura tale al piede da impedire il ritorno venoso).
7. stress, fumo, vita frenetica, affaticamento psichico, scarso riposo notturno e alcool: determinano alterazioni metaboliche.
8. disturbi intestinali con stipsi o diarrea: creano alterazioni gravi del microcircolo.
9. attività fisica sbagliata (camminare e non correre!!) i ripetuti impatti col terreno hanno effetti negativi sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale e causano micro lacerazioni alle membrane delle cellule adipose che a lungo andare possono andare incontro a stravaso.
10. attività fisica intensa (forma acido lattico con effetti negativi sulla circolazione e sull'ossigenazione dei tessuti).
11. tutte quelle patologie caratterizzate da una ritenzione idrica marcata.
La cellulite non trattata si autoalimenta e nel tempo assume caratteristiche diverse con quattro distinte fasi di crescita:
1° STADIO Edematosa: il ristagno di liquidi e l'accumulo di grasso e acqua negli adipociti, forma un edema nel tessuto adiposo, specie intorno alle caviglie, ai polpacci, alle cosce e alle braccia. Progressivamente l’edema si indurisce, per alterazione della trama del tessuto connettivo e cominciano ad apparire dolenzia alla palpazione e senso di affaticamento. La cute appare ancora tesa ed elastica ma si comincia ad avvertire un senso di pesantezza agli arti; se la cute viene compressa non rimangono impronte.
2° STADIO Fibrosa: le strutture connettivali del tessuto adiposo si iniziano ad indurire e si formano agglomerati di cellule grasse rigonfie e impacchettate: alla palpazione si apprezzano piccolissimi noduli. Il sempre peggiore drenaggio delle scorie e l'insufficiente ossigenazione dei tessuti provocano un aumento disordinato delle fibrille connettivali che finiscono per intrappolare gli
adipociti e i tessuti circostanti in un tessuto sempre più indurito. Gli adipociti non riescono più a comunicare con il torrente circolatorio e incapsulati come sono non possono più svuotarsi degli acidi grassi contenuti. Tendono anzi a ingrossarsi e a formare con quelli adiacenti microstrutture finemente nodulari. Inizia un processo di fibrosi reattiva che, se non contrastato, evolve verso la formazione di macronoduli. L'epidermide ha un colorito spento, si arrossa se compressa e assume il cosiddetto aspetto "a buccia d'arancia". Spesso sono presenti capillari dilatati. Sono sintomi di cattiva ossigenazione e fragilità vasale.
3° - 4° STADIO Sclerotica: il rallentamento del flusso sanguigno e linfatico è totale e la fibrosi si è evoluta in sclerosi dei tessuti con aggregazioneprogressiva dei micro noduli in formazioni nodulari di grandi dimensioni e dolenti al tatto. Aumenta il numero dei capillari dilatati e appaiono degli ematomi, segno di fragilità capillare. La superficie cutanea non è più omogenea e levigata ma presenta il tipico aspetto "a materasso", è fredda al tatto a causa dell'insufficienza circolatoria, dolente se viene toccata anche con modesta pressione e, se viene compressa, lascia una depressione che scompare solo dopo alcuni secondi.